L'arte di una storia

Oggi l'Università di Cagliari si articola in 6 facoltà e 15 dipartimenti, gestisce 26 biblioteche e 11 musei, ospita una radio ed incuba numerosi e innovativi spin-off.

In passato, la struttura dell'ateneo era molto meno complessa. Nel 1964, in occasione delle celebrazioni per il secondo centenario dalla rifondazione dell'Università, il rettore del tempo, Giuseppe Peretti, volle conferire maggiore decoro all'atrio d'ingresso del Palazzo Belgrano con l'installazione di quattro grandi sculture rappresentative delle quattro facoltà che all'epoca operavano nell’Ateneo.

Il progetto venne affidato a Rodolfo Siviero, scrittore, poeta e grande appassionato d'arte che nel 1946 era stato nominato “Ministro plenipotenziario” proprio in ragione del suo impegno nella faticosa e lunga azione di recupero delle opere d'arte trafugate dall'Italia durante la Seconda Guerra mondiale.

Quando il Rettore gli affidò l'incarico, Siviero commissionò la realizzazione delle quattro statue in bronzo, raffiguranti la Filosofia, la Medicina, la Giurisprudenza e la Scienza, agli scultori toscani Antonio Berti, Mario Moschi, Bino Bini e Bruno Catarzi, con l'auspicio di vedere consolidato un rapporto tra Firenze e la Sardegna.

La scultura di Catarzi raffigurante la Scienza fu l'unica a non incontrare il favore della committenza e venne sostituita con un'opera dello scultore siciliano Francesco Messina.

Nel settembre del 1964 il nuovo ingresso venne inaugurato con grande soddisfazione di Siviero, che sottolineò la sua predilezione per il classicismo della tradizione italiana, del quale le quattro sculture rappresentano un mirabile esempio.