Le origini

Il primo tentativo di istituzione dell’Ateneo cagliaritano risale alla metà del Cinquecento, quando il Regno di Sardegna è integrato nella monarchia degli Asburgo di Spagna. 

La città di Cagliari presenta al sovrano Carlo V la richiesta di attivare uno Studio generale in occasione del Parlamento convocato dal viceré Antonio Folch de Cardona (1543). L’istanza è ripresa e portata avanti nei Parlamenti successivi, convocati sotto i viceré Lorenzo Fernandez de Heredia (1553-1554) e Antonio Coloma conte di Elda (1602-1603). 

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Cagliari

In quegli anni, anche Sassari ha avanzato la proposta di istituire uno Studio generale ed entrambe le città si propongono come sede. La scelta del re Filippo III cade sulla città di Cagliari, la cui richiesta è approvata il 30 settembre 1604. L’iter di istituzione prosegue con l’approvazione pontificia, ottenuta da Paolo V nel 1607, e attraverso le trattative con la Compagnia di Gesù, affinché il corpo insegnante del Collegio di S. Croce si dedichi alle lezioni accademiche. Tuttavia, il privilegio reale di istituzione tarda ad arrivare ed è concesso, dopo supplica al sovrano, solo il 31 ottobre 1620. 

Sei anni dopo, i consiglieri civici varano il primo statuto dell’Università di Cagliari: le Constituciones.

Le Constituciones 

Con le Constituciones, promulgate il 1° febbraio 1626, lo Studio cagliaritano è affidato alla protezione della Vergine e dei santi sardi Ilario (papa dal 461 al 468), Lucifero (vescovo di Cagliari, m. 370) ed Eusebio (vescovo di Vercelli, m. 371), ed è stabilito lo stemma, in uso ancora oggi.

Sono istituite quattro facoltà: Filosofia e Arti, Medicina, Teologia, Leggi. Il corpo accademico, costituito dai professori e dottori dei quattro collegi, è composto da 54 membri. I titoli conferiti sono: Baccellierato, Licenza e Laurea.