L'Ospedale Civile di Cagliari
L’ospedale dei cittadini di Cagliari

L’autorizzazione alla costruzione dell'ospedale civile cagliaritano risale al 1841 e venne concessa dal re di Sardegna Carlo Alberto, con l’esplicita condizione che sorgesse fuori dal centro della città e che non fosse adibito a questo scopo nessun convento. Il progetto venne affidato al celebre architetto Gaetano Cima.

Oltre che con risorse della Corona, l'opera venne finanziata dal Comune di Cagliari e con elemosine, censi e donazioni offerte dalla popolazione. Cospicua fu la generosità del deputato Carlo Marengo. Sebbene la cappella della struttura, che divenne parrocchia nel 1944, venisse intitolata a San Giovanni di Dio, fondatore dell’ordine dei frati ospedalieri, l’origine del nosocomio fu dunque laica.

Quando nel 1858 l'ospedale venne aperto al pubblico per la prima volta era ancora incompleto. La struttura contava su un reparto medico e uno chirurgico, dislocati al primo piano e dotati di trenta posti letto ciascuno. A al pian terreno vennero sistemati anche i malati di mente. L’ospedale accoglieva pazienti da tutta l’isola, sia poveri, ricoverati a carico dell’ospedale, sia a pagamento, per conto di Enti o privati (pensionanti).

Connubio Università e Ospedale

Nel 1887 entrò in vigore la prima convenzione tra Università e Ospedale, che definiva la ripartizione logistica delle strutture: a destra entrando i reparti ospedalieri e a sinistra le cliniche universitarie. Solo nel 1927, con la realizzazione del raggio centrale il progetto di Cima venne portato a compimento. L'ospedale si ampliava dotandosi di tre reparti ospedalieri, otto cliniche universitarie e tre padiglioni di isolamento, con 411 posti letto a cui si aggiungevano 50 pensionanti.

Nel 1937 si resero necessarie numerose modifiche per aumentare la capienza della struttura, considerato il deciso incremento della popolazione che raggiunse i 130.000 abitanti nella città e 600.000 nella provincia. L'ospedale venne dotato di un piano sopraelevato per ospitare la patologia medica (42 posti letto), la Clinica Otorinolaringoiatrica (29 posti letto) e un laboratorio di analisi chimico-cliniche.

Nel 1947 i posti letto arrivarono a 563, ma a scapito dell’efficienza della struttura. I bambini vennero spostati in un edificio dirimpetto all’ospedale, che sarebbe diventata la Clinica Pediatrica (conosciuta come clinica Macciotta), mentre strutture decentrate vennero dedicate ai malati di tubercolosi.

Nel 1953 la Clinica Medica (Aresu) si trasferì in via San Marco e nel 1982 venne inaugurato un nuovo ospedale ai piedi del colle di San Michele, intitolato a Giuseppe Brotzu, con 830 posti letto. Le divisioni ospedaliere vennero così trasferite nella nuova struttura, ad eccezione di quella di medicina.

L’Ospedale Civile diviene così sede prevalentemente delle Cliniche Universitarie e delle Scuole di Specializzazione. Nel 1995, grazie a una ristrutturazione interna che riduce a 550 i posti letto, la struttura raggiunge il suo più alto livello in termini di prestigio, professionalità e tecnologia. Tutto questo nel cuore della città di Cagliari.

Fonti

Cocco Giancarlo, Cagliari e i suoi ospedali, Litotipografia, Sanluri 2004.

Scheda a cura di

Laura Atzori e Alessandro Riva